Kintsukuroi è l’arte giapponese di riparare gli oggetti di ceramica con l’oro liquido, per poterli rendere unici e più preziosi. Antipodi è un brano che rappresenta il primo tentativo di Costa, il suo autore, di cimentarsi in questa nobile attività. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Stefano. Buona lettura!
Ciao Stefano, grazie della disponibilità. Sei impegnato in molte attività – tra cui quella di attore, autore e direttore d’orchestra – quindi la prima domanda è su dove collochi il cantautorato tra tutte queste forme di espressione.
Ciao e grazie a voi dello spazio. Diciamo che il cantautorato è l’ultima forma di espressione nella quale mi sono ritrovato dopo ormai dieci anni esperienze artistiche di vari generi. Chiaramente la musica è stata sempre la parte centrale della mia vita e si è evoluta nel tempo, passando dal suonare semplicemente la tromba in orchestra al comporre e registrare brani interamente miei.
Quanto è stata importante l’esperienza live precedente per questo progetto? Perché ha un approccio molto suonato, nonostante i campionamenti e l’effettistica.
Fondamentale! Credo nel live come la massima espressione del mio mestiere ed ho sempre ascoltato artisti che dal vivo mi regalano le emozioni più forti, anche quando suonavo con gli Stag era il momento in cui sentivo di dare il meglio di me. Non vedo l’ora di poter portare la mia musica sul palco.

Non possiamo non calare l’asso per la domanda sui tuoi ascolti. Il tuo sound fugge alle definizioni, ha sicuramente il freddo calore di Bon Iver ma anche echi melodici più legati al Mediterraneo.
Il mio artista di riferimento e primo grande amore in realtà è Dave Matthews (Dave Matthews Band), poi a loro ho unito un’infinità di altri ascolti e Bon Iver è uno di quelli che nell’ultimo periodo mi ha coinvolto di più. Credo che fuggire alle definizioni sia il modo migliore per creare definizioni nuove, anche se inizialmente questa può essere un’arma a doppio taglio purtroppo.
Com’è nata Antipodi?
Antipodi nasce appena messo piede nella mia prima casa di Milano. Come detto prima cominciavo a sentire il bisogno di trovare un’espressione nuova e interamente personale delle mie esperienze e forse, inconsciamente, in quel momento ho deciso che avrei creato il mio progetto solista.
Hai già da parte altri brani? Arriverà un disco il prossimo anno?
Di brani fortunatamente ne ho già molti e sono al lavoro con Giuliano Vozella (il mio producer) per selezionarli ed arrivare a creare un disco da far uscire. Spero di poterlo far ascoltare già prima dell’estate.
Grazie!